Ispirazione al Duomo di Monreale nei suoi simboli cristiani antichi.
Celebriamo la Pasqua insieme all’interezza e la meraviglia del creato.

Partendo dal basso verso l’alto:

L’acqua, simbolo di Dio, sorgente di vita. “Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete ma diventerà acqua che zampilla per la vita eterna” (Giovanni 4,14).

La roccia, la terra. Simbolo di ciò che è stabile, di ciò che è incrollabile La roccia dove aggrapparsi di fronte pericolo (salmo 18).

Il mondo, il creato, che testimonia già da oggi la realtà ultraterrena a cui giungeremo un giorno.

La piantagione, “Ogni pianta che non verrà piantata dal mio Padre Celeste verrà sradicata” (Matteo, 15,3) Ci si ispira anche dall’uso antico dei primi cristiani di chiamare i neonati, i nuovi battezzati, le nuove piante, i Neofiti, da cui la parola Neofita.

La palma, simbolo della vita celeste. Appare spesso nelle rappresentazioni del Paradiso.

Il melograno, simbolo della passione di Cristo. Un racconto dice che Cristo, sulla via del calvario, gocciolava sangue dalle sue ferite e dal capo insanguinato. Queste gocce di sangue cadevano lungo la strada, sui sassi. Uno degli apostoli allora raccolse alcune di queste pietre per portarle con sé. Alla sera gli apostoli si ritrovarono e avevano un animo molto triste. Uno di loro tirò fuori dal sacco queste pietre perché voleva venerare il ricordo del loro maestro. Con grande stupore si accorsero che non erano più delle pietre ma degli strani frutti, rossi con tanti chicchi dentro come delle gocce di sangue.

Gli ultimi simboli posti in alto sono:

La Croce gemmata (ornata con pietre preziose) con 4 foglie a celebrare la vittoria di Cristo. La Croce non è presentata come simbolo di morte ma di vittoria e risurrezione.

Il cielo, Cristo ha la sua dimora in cielo dal quale è disceso per salvare gli uomini. Dopo la morte vi ha fatto ritorno risorgendo. In questo modo ha aperto la via del cielo ai credenti.

La colomba dello Spirito Santo infine che corona tutto il cero.

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